Prima di tutto sono una persona, prima della medianità e prima della spiritualità. La spiritualità è un percorso di crescita umana, ma alla base di questo percorso c’è la mia persona, la mia sensibilità, la mia semplicità.
Sono cresciuta in una grande famiglia, ma non sono stata educata ad imparare il senso della vita e ad avere risposte alle domande che la vita stessa ci pone, e in ugual misura, non ho imparato il senso della morte, che è parte della vita!
A 19 anni sono sopravvissuta ad un coma, causato da una grave emorragia, che mi ha spalancato le porte dell’oltre e da allora ho imparato a vivere al di sopra, prima ancora che oltre.
Nei contesti scolastici prima, e lavorativi poi, mai nessuno mi aveva insegnato ad apprezzare la mia individualità, né tantomeno a mettere in risalto quella diversità che si stava facendo strada in me!
Quando le voci sono entrate a far parte della mia vita ero spaventata e non ero pronta a comprendere i messaggi che nascondevano, ma il tempo mi ha aiutata a capirne l’essenza e l’importanza e, soprattutto, con l’esperienza ho imparato a gestirle e ad integrarle nella mia vita, affinché non ne avessero il sopravvento.
Questa mia sana gestione delle voci ha fatto sì che alcuni dipartimenti di salute mentale mi abbiano proposto una collaborazione, per aiutarli a comprendere le problematiche esistenziali legate alle voci udite da alcuni pazienti.
Da bambina sono cresciuta senza favole… le ho scoperte da giovane donna quando, nella spiritualità, ho vissuto quella particolare magia che senti solo quando entri in una favola, dove tutto è possibile e tutto cambia.
Questo sito è pensato per chiunque abbia una mente aperta ed un cuore ricettivo.
Condividere con voi la mia esperienza ha come obiettivo la speranza che, mettendo in pratica i vostri più alti ideali ed onorando la vostra storia, troviate la forza per diventare sempre più veri.
Coerenza, verità ed umiltà che possono tracciare la vera via, la vostra!
All’età di 20 anni, poche ore dopo un intervento chirurgico, ho avuto una grave emorragia che mi ha portata ad uno stato di coma.
Per un’ora e un quarto il mio corpo era su quel letto della rianimazione mentre io “vagavo” per l’ospedale, vedendo e sentendo tutto quello che stava succedendo intorno a me. La mia sopravvivenza, quella notte, non era per niente scontata e invece sono “ritornata”…
La mia vita è ricominciata con il ritmo di prima: il lavoro, la relazione col fidanzato, la vita in famiglia… Peccato che nulla fosse realmente come prima!!
Dopo quel coma ero in grado di vedere i miei nonni morti un decennio prima! Li sentivo parlare, mi supportavano, mi davano consigli, ed insieme a loro vedevo tanti altri sconosciuti.
È cominciato così il mio percorso. Oggi è facile parlare di percorso, è una parola che è entrata nel linguaggio comune per indicare le nostre tappe personali: speranza, scoperta, ricerca, conoscenza, obiettivi…ma trent’anni fa non apparteneva al linguaggio comune dei giovani, e tantomeno al mio.
Nel contesto spirituale percorso è il termine che delinea la trasformazione, il cambiamento e la consapevolezza, ma quando avevo 20 anni non sapevo che appropriarmi di questi significati mi avrebbe portato verso una spiritualità che, fino a quel momento, non mi apparteneva e di cui, addirittura, ignoravo l’esistenza.
Oggi ho 49 anni, sento le voci e sono consapevole che il mio essere spirituale è un insieme di sensazioni, esigenze di sensi e significati che racchiudono il senso stesso della vita… della mia vita. Nella spiritualità so di essere in relazione con qualcosa che è sempre più grande di me. Un miracolo in cui credo con tutta me stessa perché lo vivo nelle parole che mi arrivano da chi non ha più voce terrena e che ha bisogno della mia per comunicare.
Continuo ancora a raccogliere insegnamenti e a stupirmi ogni volta di ciò che sento e vedo. Nella mia esperienza di offerta di aiuto ho assistito a situazioni che mai avrei immaginato di poter riuscire a reggere… Ogni voce rappresenta una storia di vita, un’esperienza fatta di gioie e sofferenze, di valori ed egoismi, di materia e di spirito; un quadro pieno di colori dove le emozioni e i sentimenti fanno da cornice.
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Quando tengo un seminario con tante persone so di dovermi attenere a quelle che sono le parole chiave per la buona riuscita dell’incontro e cioè tecnica, metodo, gestione e apprendimento. All’interno di ogni seminario dedico anche molto tempo a facilitare la comprensione della tecnica base di una buona meditazione.
Responsabilità, competenza ed etica sono fondamentali per concertare gli strumenti che ognuno di noi attiva per crescere in questo percorso. Il mio compito è quello di facilitatore e di regista rispetto agli aspetti e ai contenuti che mano a mano emergono, rimanendo comunque in una posizione di sfondo. Sono un ponte, un’antenna, per trasmettere linguaggi, significati e sensi.
Attraverso questo percorso si attivano energie e potenzialità che aiutano ognuno di noi a scoprirsi, rispettando i limiti entro i quali vorremo farlo!
Durante un colloquio personale il mio ruolo è quello di essere a fianco e non sopra alla persona, garantendole protezione rispetto ai contenuti e ai significati che emergono. In questo contesto spirituale, io rimango sempre in una posizione neutrale, rimanendo in mezzo e fungendo da mezzo, cercando di rimanere oggettiva e senza dare interpretazioni.
Fungere da ponte per trasmettere messaggi spirituali è una grande responsabilità e mi impegno a farlo sempre con grande onestà ed umiltà, cercando di dare un microfono a quelle voci che altrimenti non verrebbero udite.
Un gruppo si forma e nasce quando più persone sentono l’esigenza di condividere uno stesso obiettivo (medianità, guarigione, auto mutuo aiuto, ecc.). I gruppi si incontrano periodicamente con un programma di lavoro comune, per condividere con altri il medesimo bisogno.
Per informarti e conoscere gli attuali gruppi attivi scrivimi liberamente.
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Cristina Contini - Sito Realizzato da Nicola Bonacini